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al testo proposto da Fiammetta Lucattini
L’uomo che non credeva in Dio
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L'ateo per eccellenza, il guru liberal-radicale racconta "qualcosa" di sè. Se ne evince che l'autore è nato nella famiglia giusta, ha frequentato i personaggi giusti ed ha costruito un potere ed un sistema di pensiero apparentemente inossidabile. Il libro, ovviamente, ben scritto e razionalmente convincente, si legge d'un fiato specie da parte degli amanti della filosofia, ma i continui riferimenti a Nietzsche inquietano ed il dissertare sulla morte è riduttivo. Bello senz'anima.
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